In questo articolo sull’evoluzione del k-hip hop in Corea abbiamo già menzionato Jay Park come figura importantissima nel panorama di questo genere, soprattutto grazie alle innovazioni che porta tramite le sue due case discografiche AOMG e H1GHR MUSIC. Ma come è riuscito ad ottenere tutto questo successo? Talento? Fortuna? Destino? Azzardo? Mischiamo tutti questi ingredienti insieme e andiamo a scoprire il passato di questo artista poliedrico per capire un po’ cosa ci riserverà nel futuro, proprio dopo aver lasciato il mondo della musica a bocca aperta rinunciando alla posizione di CEO da entrambe le sue agenzie.
Art of Movement e primi passi in Corea
Park Jae Bom in quanto artista nasce inizialmente come B Boy. Estremamente appassionato di danza e hiphop, nel 2003 diventa membro della AOM (Art of Movement) di Seattle, crew b boy creata da due fratelli e a cui Jay rimane fortemente legato, tanto da creare una casa discografica in Corea proprio insieme ad uno di loro (ChaCha).
Consapevole della sua forte passione, la madre lo esorta a fare un’audizione per la JYP entertainment che passerà a pieni voti grazie non solo alle sue grandiosi abilità nella danza ma anche per le sue doti canore. Entra a far parte di un progetto che lo vede partecipe di un programma intitolato Hot Blood Men, dove il pubblico imparerà ad amarlo per la sua simpatia e il suo talento, portandolo così a diventare il leader del gruppo 2PM. La sua carriera sembra prendere il volo e la boy band 2PM pare creata su misura per lui: rap, vocal e break dance sono gli elementi che distinguono questo nuovo ed entusiasmante gruppo.
Sfortuna vuole che il percorso da idol di Park Jae Bom finisca circa un anno più tardi dal suo debutto, quando dei commenti ribelli fatti sul proprio spazio personale (ma su una pagina internet) in un momento di crisi durante il training vengono a galla. L’agenzia, probabilmente non preparata a gestire una controversia di questo tipo, decide di far tornare Jae Bom nella patria americana, mettendo così un punto alla sua carriera da K-Pop idol.
Ma chiusa una porta si apre un portone, giusto? E, fortunatamente (per noi), queste parole per Jay si sono avverate: infatti, nonostante l’odio ricevuto, Jay non si dà per vinto e pubblica una cover di Nothing on You di B.o.B. su Youtube che, in men che non si dica, fa il giro del mondo. Poco dopo, Jae Bom pubblica il suo primo EP Count On Me ritrovandosi nuovamente in Corea.
Il coraggio di rinascere
Nella vita ci vuole fortuna, ma ci vuole anche (e soprattutto) il coraggio di mettersi in gioco senza l’eccessiva paura di fallire e ricominciare da capo più e più volte. Jay è da sempre un visionario, è stato lungimirante nella sua carriera ma anche in quella degli altri, trovando il talento nelle persone giuste e dando loro l’opportunità di riscattarsi quando neanche loro stesse avevano il coraggio di crederci.
Un ruolo importante nella sua strada verso il successo l’ha sicuramente avuta Dok2, founder della casa discografica 1llionaire. Malgrado le critiche e lo scetticismo che circondavano Jay e qualunque artista associato a lui in quel periodo, Dok2 si è sempre sentito molto vicino a Jay e non l’ha mai abbandonato: nel 2012 Jay rilascia l’album New Breed e, a dispetto del cinismo che li aveva accompagnati, il loro featuring raggiunge i vertici delle classifiche assicurando loro un posto sotto i riflettori, arrivando ad esibirsi persino in show Kpop come il Music Bank.
About Loco
Abbiamo già detto quanto Jay sia sempre stato avveduto e con un pizzico (tanto) di pazzia: dopo aver creato la AOMG, Jay intravede talmente tanto potenziale nel primo vincitore di Show Me The Money, Loco, che si offre di pagare i suoi debiti con la casa discografica a cui era legato per poterci lavorare insieme. Scelta che si rivelò vantaggiosa per entrambe le parti e a cui Loco non smetterà mai di essere riconoscente. Infatti, dopo appena tre mesi dal rilascio della sua canzone “Hold Me Tight”, Loco ha non solo ripagato Jay, ma anche messo le basi per dare il via alla florida carriera che oggi conosciamo.
About pH-1
Storia simile è avvenuta con l’artista pH-1, ora parte della H1ghr Music proprio grazie all’avvedutezza di Jay Park e alla sua brama di aiutare artisti emergenti. pH-1, convinto che il suo sogno di fare della sua passione una professione fosse solo un’utopia destinata a rimanere tale, ha raccontato di essere stato contattato da Jay Park tramite i social media quando ancora lavorava nel settore dell’informatica. Jay si era per caso imbattuto in alcuni video a 0 budget girati da pH-1 e, anche qui, intravedendone il potenziale l’ha invitato a lavorare con lui, facendo letteralmente decollare la carriera di pH-1 e dandogli la possibilità di riscattarsi.
Un ciclo che si chiude?
La carriera di Jay Park in Corea è cominciata grazie al K-Pop e, dopo aver passato un decennio a produrre e promuovere musica e artisti hip hop, Jay è ora pronto a lanciare il suo gruppo K-Pop. Negli ultimi anni ha spesso accennato al fatto di voler far debuttare un gruppo di idol k-pop sotto la propria ala e, in seguito alle dimissioni da CEO dalle due case discografiche, pare sia in procinto di creare una nuova label con cui sarà in grado di realizzare anche questo suo desiderio, forse in partnership con la Kakao Entertainment.
Un altro progetto che non vede l’ora di realizzare e a cui allude da anni è il suo marchio personale di soju. Dopo anni di lavoro Jay ha finalmente annunciato il nome del suo brand, WON SOJU, bevanda alcolica tradizionale con la caratteristica di essere un distillato 100% di riso. Tra i vari concetti che vuole esprimere con questo nome vi è il participio passato del verbo “vincere” in inglese (win) e il verbo “desiderare”, “volere” in coreano (원(願)하다).
È un’impresa elencare tutte le conquiste che Jay ha raggiunto nel corso dell’ultimo decennio, dagli innumerevoli premi, alle apparizioni su show internazionali fino al contratto con la Roc Nation (casa discografica di Jay Z). La sua più recente canzone, rilasciata insieme alla notizia di rinuncia alla posizione di CEO, ci dà forse una minima idea di quanto duro lavoro e umiltà abbiano caratterizzato ognuno dei suoi giorni.
Questo di sicuro non è un addio e, anche se non così assiduamente come prima, sentiremo ancora parlare molto di Jay Park, vista la moltitudine di progetti che ha in serbo e i contenuti che ancora ha da offrirci. Un protagonista di vitale importanza per la scena imprenditoriale coreana che non ha intenzione di fermarsi, solo di cambiare un po’ la sua vision e continuare a deliziarci del suo estro da dietro le quinte.
EDIT: Possiamo stare tranquilli ancora per un paio d’anni, in quanto Jay Park ha dichiarato il 24 di gennaio di avere intenzione di pubblicare almeno 1 o 2 album prima di dedicarsi ad altri progetti!
Se volete scoprire di più di questo artista e, in generale, della scena hiphop coreana, vi consigliamo di ascoltare le nostre playlist!
Se cercate qualcosa che vi dia la carica giusta per affrontare la giornata, allora ascoltate:
Se, invece, cercate qualcosa col quale possiate rilassarvi ma rimanendo sempre “sul beat”, ascoltate: