È iniziato il mese di settembre ed è ora di riprendere i nostri appuntamenti con #K-Book, la rubrica dedicata ai libri di letteratura coreana.
Prima della pausa, vi avevamo lasciato alcuni consigli su cosa leggere sotto l’ombrellone: anche noi, in spiaggia (ma non solo!) abbiamo portato alcuni titoli come “Lemon” di Kwon Yeo-sun, pubblicato in Italia pochi mesi fa da Il Saggiatore, nella traduzione di Benedetta Merlini. Ve ne parliamo in questo articolo.
“Lemon” di Kwon Yeo-sun: come le vite si misurano con il dolore
Kim Hae-on è di una bellezza tale da mettere in secondo piano ogni altra ragazza della classe e forse della scuola intera. Ha diciotto anni quando viene uccisa, e il suo corpo senza vita viene ritrovato in un parco da una coppia di passaggio. È il giorno dopo la finale dei mondiali di calcio disputati in Corea del Sud. Kim Hae-on ha il cranio sfondato e indossa soltanto un vestito di colore giallo: nessuno sa chi l’abbia uccisa, e le indagini della polizia non trovano nessun colpevole. I due sospetti, infatti, hanno entrambi un alibi. Così la vicenda cade nel dimenticatoio, ma lascia tracce indelebili nelle esistenze dei familiari di Hae-on e delle altre persone che la conoscevano.
L’immaginazione può essere dolorosa come la realtà. Anzi, anche di più, perché non c’é limite o fine alla fantasia.
Scopriamo tutto (o quasi) in un racconto a tre voci, che comincia molti anni dopo la morte della ragazza, con la ricostruzione dell’interrogatorio di Han Manu, uno dei sospettati: un ragazzo di umili origini, che dopo la scuola fa le consegne in una polleria, e che dice di aver visto Hae-on nell’auto di un altro ragazzo del liceo, Shin Jeong-jun. Figlio di un facoltoso commercialista, Jeong-jun è l’altro sospettato, dal momento che potrebbe essere l’ultimo ad aver visto la giovane Hae-on ancora viva. Potrebbe essere una storia in cui il più debole e povero paga per questo delitto e il più ricco riesce invece a sfuggire alla legge, ma in “Lemon” la vita si accanisce in modo diverso sui protagonisti. Entrambi gli alibi sono sufficienti a evitare l’accusa, così il caso resta irrisolto.
La sorella di Hae-on, però, non si dà pace: a distanza di tempo, continua a cercare la verità e comincia cercando Han Manu, che ha bollato come responsabile. È proprio Da-on, infatti, una delle voci narranti: una donna spezzata dal dolore della perdita, che non le ha soltanto tolto il sorriso e la spensieratezza di vivere, ma l’ha spinta a trasformarsi in una copia della sorella defunta, attraverso la chirurgia plastica.
I pensieri di Da-on si alternano a quelli di Shangui, una ragazza più grande conosciuta al club scolastico di poesia. Questa passione in comune, sviluppata con talento e modalità differenti da entrambe, le aveva portate ad avvicinarsi, durante il liceo. Quando si ritrovano, sono passati anni dalla sera che ha cambiato per sempre ogni prospettiva di Da-on verso il mondo. Ma anche Shangui ha vissuto una parte del trauma, e racconta di che atmosfera regnava nella scuola dopo l’accaduto.
Alle loro voci se ne aggiunge una terza, più misteriosa, che introduce nuovi dettagli sulla morte di Hae-on grazie ai quali è forse possibile comprendere meglio cosa sia davvero accaduto quella sera lontana.
In 8 capitoli, che hanno tutti un nome significativo e una data, la scrittura di Kwon Yeo-sun scorre veloce e affilata, rapida e incessante. Da una lato c’è la tentazione di leggere ancora e provare a capirne di più, dall’altro il bisogno di fermarsi e metabolizzare.
“Lemon” è un romanzo breve, di neanche 150 pagine, che sa prendersi il suo tempo e restare ben impresso nella memoria anche una volta terminato.
Il limone del titolo non torna solo nel giallo del vestito con cui viene trovata la vittima, ma anche nell’asprezza di certi passaggi, che riflettono quella della vita. Esistenze atterrite da un evento tragico, ma anche dai colpi di mano del destino, e collegate tra loro dal senso di smarrimento e, in qualche modo, dall’isolamento a cui si può andare incontro nella società.
L’autrice, Kwon Yeo-sun
Kwon Yeo-sun è nata ad Andong nel 1965. Ha vinto diversi premi letterari, tra cui il prestigioso Sangsang Literary Award. Nel 2019 ha pubblicato “Lemon”, primo romanzo tradotto in inglese e in italiano.
Avete già letto questo libro? Fateci sapere! Nel frattempo, appuntamento alla prossima.