Mondo Coreano

“Decision to leave” – Park Chan-Wook

Il poster ufficiale (cc. Lucky Red)

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INFO TECNICHE

Lontano dai toni della trilogia della vendetta che hanno fatto conoscere al mondo intero Park Chan-wook, il nuovo film del cineasta sudcoreano è un thriller dal tocco noir, che riesce a coniugare il respiro dei grandi classici con la freschezza del cinema contemporaneo: in molti lo hanno salutato come un omaggio al cinema di Alfred Hitchcock.

Una detective story ricca di colpi di scena che intreccia i suoi fili con il melodramma romantico, portando sul grande schermo mistero e azione con note di romanticismo.

cc. Lucky Red

Applaudito al Festival di Cannes, dove è stato premiato per la Miglior Regia, “Decision to Leave” è stato anche candidato dalla Corea per la corsa agli Oscar come Miglior Film Internazionale, rientrando nella short list annunciata il 21 dicembre, e ha ricevuto una nomination come Miglior Film Straniero ai Golden Globes 2023.

TRAMA

Mentre indaga sulla morte di un uomo precipitato misteriosamente dalla montagna, il detective Hae Jun incontra la sfuggente Seo-rae, giovane vedova della vittima, che non sembra essere sconvolta per la scomparsa del marito e che, proprio per questo, diventa subito la principale sospettata dell’omicidio. Sarà colpevole o innocente?

Malinconica e misteriosa, la donna riesce a destare l’interesse del detective e accendere in lui una passione dirompente, che lo porterà a mettere in pericolo la sua stessa professione.

Una filmografia di eccessi trova un inatteso arresto in un film che pare l’esatto opposto del Park Chan-wook che eravamo abituati a conoscere: in questo film, infatti, troviamo un Park rinnovato e quasi irriconoscibile, arresosi al potere persuasivo proprio di quegli amori impossibili tanto contestati, tirandone fuori uno dei prodotti migliori del 2022. Ma, quindi, di che parla questo film?

Decision to Leave è un melodramma neo-noir che parla di amore, dubbio, perdita e solitudine, mascherando questa storia thriller dai risvolti hitchockiani e alla Wong Kar-Wai, con umorismo sottile e romanticismo insolito.

Sobrio nella messa in scena, guarda consapevolmente ai temi classici del genere noir ma li veste di panni contemporanei: un uomo oggettivizzato e passivo, disarmato di fronte all’iniziativa di lei, e i dispositivi elettronici come chat e messaggi vocali, ma anche geolocalizzazione e tracciamento degli spostamenti, come mezzo principe nello svolgimento della loro relazione proibita.

La storia tra i protagonisti è silenziosa, di quei silenzi più rumorosi delle parole, creata da un crescendo di messaggi in codice e sguardi, di ammiccamenti, intese invisibili, in contrasto con le macabre vicende poliziesche che permettono ai due amanti prima di conoscersi e poi di frequentarsi.

Allo spettatore, il regista, lascia quindi soltanto un compito: analizzare e osservare i modi di fare dei protagonisti, tratteggiarne l’anima e trarne le proprie conclusioni.


CURIOSITÀ

Traduzione del frammento dell’intervista

C’è una tendenza dei media occidentali di raggruppare insieme diversi prodotti fenomenali provenienti dalla Corea – di scrivere di Parasite mentre si parla BTS e dello show di Hwang Dong-hyuk, Squid Game. Sono curioso di sapere cosa si prova, come artista, a vedere il proprio lavoro visto tramite le lenti di un “brand” nazionale complessivo.

Capisco perché ha fatto questa domanda, e credo che l’avrei fatta anche io, se fossi stato nei suoi panni. Semplicemente non credo di avere granché da commentare. Lavoro come ho sempre fatto. Non mi considero uno speciale rappresentante del mio paese, né sento alcuna responsabilità di assumere questo ruolo. Bong e Wang sono registi superbi, e li rispetto molto. Per quanto riguarda i BTS, ho incontrato RM di persona e mi è sembrato un uomo molto intelligente. Mi ha detto che gli è piaciuto Decision to leave – credo abbia detto di averlo visto sei volte.”

Namjoon l’ha confermato più volte sia su Weverse che sul suo profilo Instagram, ma anche durante un episodio del programma “Encyclopedia of useless facts on incredible human beings” in cui ha potuto incontrare la scrittrice Jung Seok-young.


Noi non vediamo l’ora di assistere a questo capolavoro cinematografico che finalmente sarà disponibile anche nelle nostre sale. E voi andrete a vederlo? Fatecelo sapere nei commenti!

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