C’era una volta… I racconti popolari e le fiabe rappresentano una delle più importanti eredità di un popolo, sono radici e memoria.
Oggi vogliamo raccontarvi una storia: la più antica forma di narrazione coreana è costituita da leggende, miti e racconti popolari tramandati oralmente per generazioni. Come spesso accade, i racconti nascondono significati e scopi diversi anche in base a come vengono raccontati. Per esempio? Alcuni scandiscono l’alternarsi delle stagioni, impartiscono lezioni etiche e morali ed altri rievocano tragedie sociali come il Pansori.
Un po’ di storia: da dove arrivano le fiabe coreane?
Con l’unificazione della Corea1 e grazie al suo periodo di stabilità, gli scambi multiculturali con la Cina hanno favorito la diffusione della letteratura fantastica influenzata dalle tre religioni: taoismo, confucianesimo e buddismo.
La letteratura diffusa da cantastorie e artisti di strada è utilizzata anche dai monaci. Come mai? È semplice! Per poter spiegare in modo semplice i concetti religiosi. Le storie fantastiche meglio si adattano ai dettami della religione, mentre quelle ordinarie prendono spunto dalla vita quotidiana.
Nel tempo, anche i sovrani iniziarono la loro raccolta di racconti popolari e poesie. Tuttavia, a causa di guerre e distruzioni, la maggior parte non è giunta fino a noi. Alcune delle storie di cui siamo a conoscenza non derivano quindi dai manoscritti originari, ma da citazioni in altri documenti e opere storiche più recenti.
Un esempio l’opera dello storico Kim Dae-mun intitolata Hwarang Segi – Le cronache degli Hwarang da cui prende spunto il drama Hwarang: The poet warrior youth.
Qual è il più antico testo coreano di storie e miti? Il Silla Suijon – Storie Inusuali di Silla, giunto a noi attraverso citazioni esterne.
Questo testo parla di storie sovrannaturali, connesse e non al buddismo dove i protagonisti sono personaggi sia comuni sia leggendari o storici.
Oltre agli scritti classici abbiamo i p’aegwan sosol. Cosa sono? Storie e aneddoti di funzionari minori in cui i personaggi sono spesso oggetto di un fine didattico e satirico.
Durante il primo periodo Jonseon2 si ha il rinascimento coreano che vede una Corea più laica e più attenta ai fenomeni naturali e al mondo che la circonda.
Ciò porta all’invenzione dell’Hangul (한글) quello che oggi conosciamo come alfabeto coreano.
Come arriviamo alle fiabe?
Nella lingua coreana il termine fiaba, inteso come racconto fantastico con esseri umani come protagonisti e opposto alla favola, non esiste. La parola usata per fiabe, favole, leggende e racconti è iyagi (이야기) ossia “così si dice, così si narra”.
Nel corso del tempo, però, i coreani hanno preso in prestito e poi adottato termini cinesi per differenziare le diverse tipologie di racconto fantastico:
- Mindam -> Racconto popolare
- Sinhwa -> Mito
- Chonsol -> Leggenda
#losapevateche
Nonostante non godessero di grande fama tra i moralisti confuciani e pensatori poiché “Sosol” (storielle di serie B), questo genere non è mai tramontato.
NOTA DELLE AUTRICI! Fortunatamente! Altrimenti non avremmo un Gong Yoo in Goblin o un Lee Dong-wook in Tale of the Nine Tailed oppure un’iconica IU in Hotel del Luna!
Nel tempo la produzione letteraria trova un compromesso tra letteratura minore e il mondo del confucianesimo. Le storie popolari, così, diventano un momento di svago da svolgere nel pudore delle mura domestiche. Proprio perché effimere ed innocue, secondo i pensatori, queste non sarebbero state tramandate! Eppure, la storia ci insegna a non sottovalutare le piccole cose! Perché?
Beh, perché anche gli studiosi, i letterati e i funzionari di governo leggevano o scrivevano racconti, barzellette e storielle erotiche (scene comuni in drama storici)!
Cina, Corea e resto del mondo
È con la diffusione dell’alfabeto che si fa risalire la scrittura di quello che è considerato l’antenato del moderno romanzo coreano. In parte ispirato ad una precedente opera cinese, la sfera umana e sovrannaturale degli spiriti è protagonista assoluta. Un esempio? Alchemic of Soul, con stile e temi ancora oggi molto in voga soprattutto nei C-Drama.
A questo periodo fiorente, però, si susseguono anni di guerre, invasioni e devastazioni. È in questo periodo che la Corea punta sullo sviluppo di una propria cultura artistico letteraria non più influenzata da quella cinese.
La letteratura è, a questo punto, alla portata di tutti. I libri possono essere presi in prestito e trascritti, numerose sono le letture pubbliche dei romanzi creando un boom nella scrittura di sosol.
Le fiabe nell’età contemporanea
Le storie che arrivano a noi riportano la società della seconda epoca Jonson3 perché è proprio in questo periodo che la tradizione scritta diventa regolare e continuativa. Quali sono i temi classici dei K-Drama storici? Devozione figliale, esame di stato, donne virtuose ed eroi dell’esercito, funzionari corrotti. Tutto, fuorché le rigide regole della vita quotidiana.
Ritornano, così, le tematiche del sovrannaturale come demoni, folletti, spiriti e fantasmi, mostri o animali come da tradizione sciamanica che spesso diventano persone. Qualche suggerimento sul tema?
Tra i K-Drama più recenti abbiamo My Demon, Destined with you, My roommate is a Gumiho o, per i nostalgici, Bring it on, Ghost.
La Corea ha influenzato ed è stata influenzata dai paesi più vicini come Cina e Giappone. Ma c’è di più, la cultura viaggia sempre più velocemente di quanto possiamo immaginare! Infatti, forti sono anche le influenze di paesi più lontani! Avete presente la fiaba del Re Mida? Ecco, non è altro che la versione occidentale della fiaba coreana Le orecchie d’asino del Re.
Voi conoscete altre fiabe? Avete visto K-Drama tratti da leggende o storie tradizionali? Fatecelo sapere nei commenti!