Per la love week quest’anno vogliamo raccontarvi una favola (o sosol), tra le più famose e amate in tutta la Corea: Chunhyangjeon. Perché si sa, San Valentino è la festa degli innamorati e la Corea non si tira indietro (qui per sapere come festeggiano i coreani).
Personaggi principali della favola
Sung Chun-hyang è la protagonista femminile. È una fanciulla dall’innata bellezza, talentuosa e portata per l’arte e la poesia ed è figlia di Wolmae.
Yi Mong-nyong è il protagonista maschile. È un giovane intelligente ed affascinante che si innamora a prima vista di Chun-hyang. È figlio del magistrato di Namwon.
Wolmae è una kisaeng (nella cultura coreana è colei che intrattiene uomini altolocati. Possono essere paragonate alle geishe giapponesi), è la madre di Chun-hyang.
Byeon è il prefetto inviato a Namwon.
Trama della favola
Tutto ebbe inizio, tanto tempo fa, nella città di Namwon…
Yi Mong-nyong, il giovane figlio del ricco magistrato e prefetto della città, un giorno, vide una fanciulla dondolarsi su un’altalena e se ne innamorò immediatamente. Temendo di perderne le tracce, chiese al suo domestico di informarsi sul suo conto: ella era Sung Chun-hyang, figlia della kisaeng Wolmae.
Chun-hyang era una fanciulla famosa per la sua bellezza ma anche per la sua integrità morale, della quale diede prova molto presto allo stesso giovane.
Scosso dal rifiuto, ma comunque determinato, Mong-nyong si recò allora a parlare con la madre della ragazza chiedendone la mano. Nonostante la differenza sociale, Wolmae acconsentì all’unione anche se non si trattava di un classico matrimonio ma solo di un accordo d’amore.
Un amore… breve ma intenso.
Pochi giorni dopo i due amanti furono costretti a separarsi. Il padre di Mong-nyong ricevette l’ordine di trasferimento e tutta la famiglia, all’oscuro delle nozze, partì.
Il giovane promise a Chun-hyang che sarebbe diventato un funzionario e che sarebbe tornato da lei, in cambio la fanciulla gli donò un anello come pegno d’amore e fedeltà.
Il perfido “second-lead”
Il nuovo prefetto di Namwon, un uomo arrogante, avido e disonesto di nome Byeon, si infatuò anch’egli della bella Chun-hyang. Malgrado fosse a conoscenza delle nozze tra Chun-hyang e Mong-nyong, convocò la ragazza la quale, categorica, rifiutò le avances e non mancò di ricordare a Byeon i doveri di un funzionario. Adirato, egli ne ordinò l’arresto, al quale la giovane non oppose alcuna resistenza.
Nel frattempo Mong-nyong divenne un ispettore reale in incognito con il compito di investigare e perseguire gli ufficiali del governo corrotti. Per questo motivo tornò a Namwon, dove scoprì dell’orribile sorte della sua amata e cosa l’aspettasse.
Durante una festa del prefetto, Mong-nyong si intrufolò sotto copertura con i suoi agenti, rivelando solo al momento opportuno la sua vera identità e arrestando Byeon. Dopo l’arresto Chun-hyang venne convocata e messa alla prova con un’allettante proposta di matrimonio.
Il vero amore, però, trionfa sempre!
La ragazza, non riconoscendo il marito, si rifiutò dimostrando ancora una volta i suoi valori e la sua fedeltà. A questo punto, Mong-nyong mostrò l’anello donatogli da Chun-hyang come pegno d’amore prima di partire, la ragazza quindi riconobbe il marito e accettò di seguirlo a corte.
La vicenda arrivò alle orecchie del re, il quale, colpito dalle virtù della fanciulla, le conferì un titolo nobiliare permettendogli di sposarsi regolarmente.
I due giovani sposi poterono coronare così il loro sogno d’amore e vivere una lunga, prosperosa e felice vita insieme.
Ma perché questa favola è così tanto amata?
Difficile trovare una risposta sola: c’è chi la ama perché dimostra la forza dell’amore, chi per il valore dei principi morali e altri ancora per la determinazione e caparbietà della donna.
Chun-hyang è vista come un esempio di virtù, incorruttibilità e coraggio in quanto sfida personaggi potenti.
La storia riflette la società dell’epoca e ritroviamo i temi dei romanzi popolari come l’amore tra diverse classi sociali, la fedeltà, la separazione e il ricongiungimento e il bene che trionfa sul male. La fedeltà viene vista come la forma d’amore più pura e più forte e, diciamolo: non c’è niente di più romantico di una storia d’amore epica che deve superare innumerevoli prove.
E oggi?
Come per la maggior parte delle storie, anche questa veniva raccontata oralmente, tuttavia non se ne sono perse le tracce proprio grazie alla trascrizione romanzata all’inizio del XVIII sec. a cui è seguita la rappresentazione Pansori nell’opera Chunhyangg.
Oggi possiamo trovare la storia di Chun-hyang rielaborata e riadattata in diversi film.
Per i più romantici e amanti del lieto fine consigliamo di dare un’occhiata qui oppure sbirciare le nuove uscite del 14 febbraio.
“Le vere storie d’amore non hanno mai fine” – Richard Bach
Buon San Valentino!